Caro Babbo Natale,
di fronte a un fiume, solitamente una riserva presa d'assalto da
numerosi colleghi e dal sottoscritto, spesso penso alle aspettative di
tutti noi, alle conseguenze del nostro pescare, alla
gratificazione che ne deriva, alle tecniche impiegate, ai regolamenti
di quel fiume, alla salvaguardia dei pesci e tutela
dell'ambiente, alla bramosia di catture, agli interessi della
"riserva", o a quelli turistici del luogo, o al costo del
permesso e via dicendo e anche alle varie lamentele.
Tutte queste aspettative, lecite e comprensibili, quasi sempre sono in collisione le une con le altre.
Se i pesci sono pochi o non sono grossi, la riserva non vale
nulla. Se invece ci sono, ma il permesso costa troppo, è una
riserva elitaria. Se ci sono soltanto iridee immesse a getto continuo,
siamo in un "pollaio", mentre se addirittura sono spinnate ci
stanno prendendo per il cul de canard e ci sentiamo offesi
nell'orgoglio di PaM.
Se poi possiamo beneficiare di un C&R senza limiti, in molti
si pongono ragionevoli interrogativi, pesci compresi.
E ancora, qualora sia consentito entrare in acqua fino alle ascelle,
pesticciamo il fondale danneggiando la fauna bentonica e così via e
anche questo non va bene.
Insomma, là dove si salvaguarda un aspetto del problema, un interesse
specifico, o un lato della complessa, intrigata matassa, si scontenta
qualcuno o danneggia qualcosa.
Come disse il Padreterno, "E' stato molto più facile farvi, che
accontentarvi!"e noi pescatori a mosca non ci facciamo mancare nulla.
Per farla breve non c'è uno solo di noi che nel praticare la pesca con la mosca non si lamenti di qualcosa.
Prima o poi bisognerà arrivare a un compromesso, ma sovente non
accettiamo limitazioni, perché i nostri diritti paiono sempre
superiori ai nostri doveri e ai diritti degli altri.
Caro Babbo Natale, credo che in proposito tu ne sappia qualcosa.
Penso che la lamentela principale riguardi la qualità e quantità di
acque pescabili e mi riferisco in particolare a quelle da trote e
temoli che sono le nostre prede più ambite. In Italia sono sempre meno,
in un rapporto inversamente proporzionale alla cementificazione,
industrializzazione, irrigazioni agricole, inquinamento e tutte le
altre angherie che non c'è bisogno di rammentarti, che tutti sappiamo,
ma contro le quali in genere ben poco facciamo, o possiamo fare. Anzi,
se potessi metterci una pezza tu…..
Questo passa il convento e dobbiamo accontentarci, ma si fa per dire, così, tanto per mettere un punto fermo.
Ma se, per ipotesi io potessi gestire un corso d'acqua (pulita)
per accontentare i pescatori e me e contemporaneamente avere un occhio
di riguardo per il fiume, come mi regolerei?
Ipotizziamo che quello potesse ospitare solo trote o anche temoli (che sono più rari).
Per prima cosa valuterei la capacità di assorbimento della popolazione
ittica in relazione alla fauna bentonica esistente in quel fiume:
infatti sarebbe inutile metterci 1000 pesci se l'alimentazione naturale
fosse appena sufficiente per 500. In tal modo eliminerei i
massicci ripopolamenti futuri di pesci improvvisati per
rimpiazzare quelli che muoiono o trasmigrano a valle, pesci che
ovviamente sarebbero "farlocchi". Così facendo il fiume sarebbe un
ambiente "sano" e non una vasca.
Seminerei solo trote fario in grado di riprodursi, sia piccole che
adulte, in modo da simulare quello che accade in natura evitando di
immettere solo pesci grossi.
Anche se le iridee sono pesci stupendi (se selvatiche), da noi non si
riproducono (o raramente) e dunque sarebbe un ripopolamento privo di
logica, solo carne da macello e soldi buttati. E poi è un pesce
alloctono, che detta così pare quasi un'offesa.
Poi interdirei la pesca nei fossi laterali, destinandoli a "asili nido"
delle scatole Vibert e polmoni di accrescimento. Ne uscirebbero vere
fario selvatiche per rimpinguare l'asse del fiume alla bisogna.
Così facendo nel giro di poco tempo, il fiume dovrebbe essere ben ripopolato con "materiale sano e vitale".
E ora veniamo al regolamento di pesca. Reggiti forte.
Periodo di pesca come da norme regionali (se consone con gli andamenti stagionali dell'anno).
Chiusura totale della pesca per un giorno a settimana, a rotazione, con
esclusione della domenica e varie festività per far riposare il
fiume.
Eventuale chiusura temporanea della pesca in caso di scarsa portata o particolari eventi atmosferici.
Istituzione di un numero giornaliero limitato di pescatori in
rapporto alla lunghezza e potenzialità del tratto d'acqua che dovrebbe
essere di qualche chilometro almeno. Le riserve di poche centinaia di
metri o gli "spezzatini" fanno ridere i polli, appunto. Se ne
avvantaggerebbe la tranquillità del singolo pescatore che non è lì per
fare la scherma con le canne, ma praticare la pesca con la mosca in
santa pace.
Obbligo di ami senza ardiglione, del C&R e del guadino,
e eventualmente il prelievo consentito di una sola trota oltre i
45cm. (costo del permesso diversificato). Un prelievo
limitato contribuirebbe a un ragionevole ricambio.
A seconda, e in rapporto alla conformazione del fiume, limitazione
dell'ingresso in acqua (wading), salvo determinati guadi segnalati.
Questo per non pesticciare larve, bachini, bacherozzi e zone di frega.
Sorveglianza severa e un guardia che non si preoccupi solo di
controllare il possesso del permesso, ma anche delle mosche usate e
degli ami, infrazioni, eventuali bracconieri e scacci i cormorani.
Corsi semigratuiti di insegnamento della pesca a mosca riservato ai
pescatori locali che praticano altre tecniche o che lo richiedano.
Possibili, eventuali agevolazioni per gli stessi.
E ora il sacrificio più duro e contestabile: solo pesca a mosca
secca e ninfa leggera (una) e credimi, non lo dico per mera
discriminazione alla Halford.
Caro Babbo Natale, lo so che è una richiesta quasi impossibile da
esaudire, ma se voglio un fiume come nei miei sogni, devo rinunciare a
tutte le tecniche più "efficaci", altrimenti con che logica abbiamo
bandito il lombrico o i bigattini?
Lo so, sarà dura, durissima rinunciare allo streamer che mi regala i
pesci più grossi, ed è ancora più dura fare a meno di ninfe appesantite
e perdigones, che rastrellano i fondali, e poi i dropper, piombi e
piombini, gli strike indicator che mi segnalano le tante abboccate, le
ferrate, le lotte continue e gli infiniti "release" fin che
ce n'è.
Se è vero che il pesce prevalentemente si alimenta "sotto", pescarlo
"sopra" implicitamente è un modo semplice e immediato per tutelarlo.
Per certo non potrò più pavoneggiarmi vantandomi "ne ho presi 40",
sicuramente saranno molti, molti meno, ma di maggior soddisfazione: in
definitiva, non andiamo a pescare a mosca per questo?
Sarà una dura rinuncia, ma mi farà sentire più sportivo e partecipe
nella salvaguardia del fiume. Non diciamo forse di amare le nostre
trote e di proteggere le acque?
Visto che non devo dimostrare niente a nessuno, imparerò ad
accontentarmi, a gioire anche per una trotella, affinerò il mio lancio
spesso carente, e pescando in modo meno "consumistico" aiuterò il mio
fiume a crescere e conservarsi.
Infatti il "mio" fiume è un patrimonio di tutti, da salvaguardare
e proteggere come una creatura e sarebbe stupido distruggerlo o
snaturarlo come stiamo facendo nelle riserve pollaio che tutti
critichiamo. Sarebbe come tagliarsi gli attributi per far dispetto alla
moglie, non ti pare?
Del resto quando entriamo in un museo, o allo stadio paghiamo un
biglietto solo per guardare….. beneficiando del bello e di emozioni
mentre qui ci possiamo anche confrontare.
Ma la cosa più eccezionale è che probabilmente poi smetterò di lamentarmi.
Tutti quei pesci ai quali dovrò rinunciare, cresceranno, si
riprodurranno esponenzialmente e il fiume troverà il suo equilibrio
naturale. Inoltre, diventando più sospettosi o meno insidiabili sui
fondali, otterremo una limitazione naturale delle catture assimilabile
al No-kill (tipo la volpe e l'uva) ma senza stressarli più di
tanto.
E poi, in questo modo lasciamo loro almeno qualche chance!
Ai miei occhi un pesce difficile vale più di dieci brocchi che spesso
non sottintendono alcuna abilità. Non avremmo salvato capra e
cavoli?
Caro Babbo Natale, chissà se questa riserva nascerà mai, se avrebbe
successo, sarebbe capita, o disertata per le troppe limitazioni?
Magari poi dell'amministrazione potresti occuparti direttamente tu, ma visto che sei specializzato in regali…
Tutto sommato, come vedi, quest'anno sono stato davvero buono.